background
Monastero Mater Carmeli Biella
image1 image2 image3 image4 image5 image6

A chi mi sono fatto prossimo?

Offriamo la nostra vita come possibilità per altri di scorgere Gesù, il suo amore, la sua misericordia, la sua carità senza limiti.

cristiana.jpgZaccheo è Zaccheo: un pubblicano, anzi il capo dei pubblicani.

Un uomo ricco di denaro, ma anche di tanti titoli sicuramente poco benevoli che la gente a lui "prossima" gli lanciava a parole, con i silenzi sprezzanti, con l'alterigia del distacco.

Zaccheo è Zaccheo: un peccatore pubblico.

Ma proprio quest'uomo, che poteva vantarsi solo della bassa statura delle sue indebite ricchezze, chiuso nella sua piccolezza fisica, sente il bisogno di correre lì dove è certo che Gesù passerà.

Corre avanti alla folla. In questo modo si fa notare una volta di più per il suo comportamento da "diverso".

Zaccheo è Zaccheo: un diverso che sa ascoltare in maniera diversa, nuova, la voce del cuore.

Cerca qualcosa che lo innalzi.

Cerca qualcuno che colmi la sua misura inadeguata per riuscire a vedere il Maestro.

Cosa trova?

Un fratello? Una mano amica? Un passante che gli cede il posto?

Pur immerso nella folla, il deserto è intorno a lui.

Trova un albero. Un sicomoro.

Trova quell'albero. Trova quel sicomoro.

È in quel luogo che Gesù lo attendeva prima ancora che Lui stesso vi fosse giunto.

È il luogo dell'incontro:la Salvezza con occhi fulminati di amore penetra nel cuore di Zaccheo.

"Zaccheo, scendi oggi devo fermarmi in casa tua!"

La scena continua, la folla segue Zaccheo che conduce Gesù nella sua casa.

La scena continua, ma l'albero, il sicomoro rimane.

Rimane nella sua stabilità, nella sua disponibilità a farsi "prossimo" di tanti altri "Zaccheo" che colpiti dallo Spirito prendono coscienza di un Maestro che sta arrivando e vogliono innalzarsi dal loro ristretto orizzonte per scorgerlo e lasciarsi scorgere.

A chi ci siamo fatti prossimi nella nostra vita?

Il samaritano ha preso sul suo giumento il malcapitato bastonato.

Si è fatto prossimo, vicino a lui, ha aperto gli occhi, non gli è inciampato addosso.

Anche il sicomoro si è fatto prossimo!

Offriamo la nostra vita come possibilità per altri di scorgere Gesù, il suo amore, la sua misericordia, la sua carità senza limiti.

Riparare un fratello tra il folti rami della preghiera offerta per lui.

Permettere a un fratello di rinfrescarsi all'ombra della fioritura che l'albero della nostra vita sta dando, riconoscendo in questo la grazia e il dono di Dio.

Un fratello sorretto da un altro fratello è come una roccaforte, dice la Scrittura.

Il bene che facciamo è una elemosina che in verità facciamo a noi stessi.

Il sicomoro che si è lasciato sporcare dai piedi di Zaccheo, che si è lasciato toccare dalle sue mani "impure", è stato toccato anche lui dalla grazia benefica dello sguardo dolce e amorevole del Maestro.

Lo Spirito di verità trasformi la nostra vita in albero di vita.

 

Le vostre Sorelle Carmelitane

 

:: Monastero Mater Carmeli Biella ... P. IVA 90050100024 ... 2024 ... policy ::
Powered by Castrovinci & Associati based on a Joomla Template by Globbersthemes